Geat sta creando un data-base di tutte le alberature stradali presenti a Riccione. Ogni pianta avrà una sua “carta d’identità” e sarà riconoscibile. Questo consentirà di programmare gli interventi sulle piante a seconda del loro stato di salute, capendo con cognizione di causa quali sono da curare e da conservare e quali da sostituire. Non solo. Sarà possibile comprendere quali sono a rischio di “schianto”; redigere un piano di potatura ancor più preciso di quanto già non lo sia ora e decidere quali specie piantare e in quali luoghi della città. Contando anche di risparmiare tempo e denaro.
“Nel 2009 abbiamo censito 16mila alberi presenti sul territorio comunale – dice Alessandro Casadei, presidente di Geat. – Il secondo step di questo progetto prevede che analizziamo tutte le informazioni raccolte e le utilizziamo per gestire al meglio, in un’ottica pluriennale, il verde pubblico. L’intento è anche quello di uscire dalla logica dell’emergenza, cioè di intervenire solo quando la pianta diventa un problema evidente per i cittadini”.
Geat è la prima azienda in Italia ad utilizzare quest’approccio, fortemente innovativo, per la cura degli alberi. “E’ una novità per il nostro Paese – spiega Giovanni Moretti, responsabile del Verde di Geat – per questo ci avvaliamo del contributo d’esperti di livello mondiale: Pierre Raimbault dell’Università di Angers, in Francia. E uno dei più noti ricercatori europei. A lui si devono alcune delle più recenti scoperte nel campo della morfofisiologia degli alberi ed è consulente di molte pubbliche amministrazioni europee. Poi Mark Duntemann, americano, esperto di forestazione urbana e noto documentarista (alcuni sui filmati sono reperibili anche su YouTube). Duntemann lavora in tutto il mondo. Fra i suoi clienti le città di Chicago (Usa), Belo Horizonte (Brasile) e Victoria (Canada). E ancora Giovanni Morelli dello studio Progetto Verde di Ferrara, la persona con le maggiori conoscenze sui problemi della coltura delle piante lungo la costa romagnola. Infine, lo studio Ares, di Ferrara, al quale spetterà l’analisi di tutte le informazioni raccolte”.
Questo gruppo di lavoro, coordinato da Geat, oltre a valutare l’intero patrimonio di dati raccolto, si concentrerà anche su quattro aree rappresentative dell’intera popolazione arboricola cittadina. Quest’ulteriore parte del progetto ha lo scopo di dare indicazioni su come cambiare la gestione delle alberature a seconda di ogni “tipo di albero” presente, e di ottimizzare la convivenza tra esemplari arborei ed infrastrutture cittadine. Una di queste quattro aree è il viale Ceccarini. Le altre tre saranno individuate fra quelle a maggioranza di pini marittimi, di platani e di tigli.
“L’obiettivo finale – conclude Casadei – è avere alberi in salute per il tempo più lungo possibile, da lasciare alle generazione future di riccionesi”.