Dal primo luglio Giuseppe Brezza è il nuovo direttore di Geat. Ha preso il posto di Tommaso Morelli il cui incarico scadeva in quella data.
Brezza, 56 anni, è nato e vive a Riccione da sempre “ma i genitori erano profughi istriani” ricorda lui. E’ sposato con Sabrina ed ha due figlie: Alessia di 16 anni e Lisann di 12.
Per lui si tratta di un ritorno a casa. “La mia prima vera esperienza lavorativa è stata in Amnu - racconta -. Era il 1978 e fui assunto come assistente tecnico. Il mio compito era distribuire il lavoro fra gli addetti, pianificare i servizi e controllare il territorio per verificare bisogni e operatività. Amnu si è poi trasformata in Geat ed io sono rimasto fino al 30 giugno 2003, acquisendo prima il ruolo di caposervizio tecnico dell’area Igiene Urbana e, negli ultimi anni, di coordinatore di tutte le aree tecniche. Da quella data sono passato ad Hera seguendo, di fatto, il ramo d’azienda che Hera aveva accorpato”.
In Hera, Brezza prima ha la responsabilità dell’erogazione dei servizi, d’igiene urbana, nell’area della Valconca; poi, negli ultimi due anni, di tutta la provincia di Rimini.
Qual è oggi il suo compito in Geat?
“Ho la responsabilità di tradurre in fatti tangibili per la cittadinanza ciò che la presidenza e la proprietà della Spa ci chiedono. Sulla base delle linee strategiche che ci saranno date, avrò la responsabilità dell’attuazione. Naturalmente con l’aiuto di tutte le risorse aziendali e in sintonia con la strada già tracciata dal precedente direttore. Strada impostata sul rigore nella gestione economica e finanziaria (Geat ha sempre chiuso in positivo i suoi bilanci), e con una gestione basata sulla responsabilità sociale d’impresa. Vorrei essere un “catalizzatore delle attività” per chi lavora in Geat. Ritengo che per rispondere al meglio ai cambiamenti che si stanno delineando nel prossimo futuro per le Società Pubbliche di Servizio come la nostra, occorra la capacità di rispondere velocemente alle nuove esigenze che il futuro può portare. Sarà quindi importante il “carattere” che l’azienda avrà”.
Che significa?
“Mi piacerebbe che l’azione di Geat fosse riconoscibile per alcuni aspetti precipui. Ad esempio, l’attenzione verso il cittadino e verso il territorio, un modus operandi dove lo spirito competitivo prevalga su una visione centralista dell’azienda, una ricerca dell’eccellenza. In definitiva: rispondere alle esigenze di chi vive a Riccione, farlo lavorando con qualità ed in maniera compatibile con l’ambiente, mantenendo le promesse. Poi, alle donne e agli uomini che lavorano in Geat, vorrei dare la possibilità di mettere a disposizione sempre il loro talento, la loro passione e le loro capacità per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi in una visione di lavoro collegiale”.