L’intervento si è reso necessario per ridurre il carico organico all’interno di bacini con volume limitato di acqua; riequilibrare qualitativamente la comunità ittica attraverso l’allontanamento di specie esotiche alla fauna locale (Carpa cinese detta Amur e Tostolobik volgarmente chiamato Temolo russo) e ridistribuire i pesci rimasti dividendoli in entrambi i laghetti in parti circa uguali.
Le operazioni sotto la supervisione dell’Ittologo Andrea De Paoli si sono concluse Ieri venerdi 17 giugno. riportando a condizioni ottimali l’ecosistema del lago attraverso tre fasi: selezione delle varie specie di pesci, catalogazione, pesatura e immissione in apposite vasche di trasporto.Questo è stato l’intervento conclusivo di una serie di interventi migliorativi delle condizioni ecologiche dei laghetti, quali la modifica della circolazione dell’acqua, la messa in funzione di un sistema di filtrazione meccanica e l’allestimento di un filtro biologico.
Le operazioni da parte delle squadre di Geat hanno previsto l’abbassamento del livello delle acque per permettere la raccolta e il trasporto di alcune specie di pesci e tartarughe con conseguente redistribuzione nei laghetti del parco dei pesci più in salute. i pesci incompatibili con i due laghetti sono stati trasferiti in un lago di pesca sportiva dove sussistono le condizioni per ospitarli e 45 tartarughe trasporate al Tarta club di Cesena.
le raccomandazioni del Dott. Andrea De Paoli sono di non alimentare la fauna presente (sia pesci che uccelli) e non introdurre animali di alcun tipo. Somministrare cibo, soprattutto se in quantità incontrollata agli animali significa aumentare il carico organico presente all’interno dei laghetti ed eccedere la capacità ossidativa del bio-filtro con lo spiacevole risultato che le acque potrebbero assumere nuovamente colorazioni brune, emanare cattivi odori e non essere più adeguate al mantenimento della vita acquatica.
Inoltre, aumentando la sostanza organica disciolta, si moltiplicano a dismisura le microalghe (responsabili delle colorazioni delle acque) con il risultato che se queste durante il giorno fanno la fotosintesi e produco ossigeno consumando anidride carbonica; di notte fanno l’inverso, cioè respirano e consumano l’ossigeno presente nell’acqua. Ciò può portare a casi di ipossia, soprattutto al mattino presto, con conseguente moria o stati di sofferenza della fauna ittica.